Trauma psicologico: conseguenze

Trauma psicologico: conseguenze

Per primo Pierre Janet individuò l’importanza del trauma psicologico. Conseguenze di diverso tipo sono state osservate in persone diverse.

Ma quanto tempo ti occorre perché un trauma psicologico sia metabolizzato?

Il tempo è variabile e dipende da numerosi fattori.Trauma psicologico: conseguenze

Cosa è un trauma psicologico?

Il trauma è un evento scioccante, che lascia un segno indelebile nella tua vita.
Può essere un disastro naturale, un’aggressione, una violenza, una malattia grave.
Sia che succeda a te, sia che succeda ad una persona a te cara.
Ma ci sono anche traumi più sottili, non per questo meno gravi.
Sono fatti spesso avvenuti nell’infanzia e ripetuti più volte.
Con gli occhi di un adulto non sembrerebbero delle vere situazioni di pericolo, ma spesso si ripetono molte volte e lasciano il segno.
Le conseguenze di un trauma psicologico possono essere devastanti.
Agli occhi infantili il pericolo è reale e la paura è fortissima.
Quando i fatti accaduti rimangono scolpiti nella tua mente, è come se il passato non se ne andasse mai e fosse sempre presente.
I tuoi occhi guardano la realtà attuale, ma vedono i segni di un tempo lontano.
Tornano i pensieri di allora: sono incapace, non ce la faccio, è troppo forte, non sono in grado, sono in pericolo.
Non sono pensieri realistici, lo sai anche tu, ma ti sovrastano.
Alla tua mente appare sicuro che c’è una minaccia e non capisci quale sia, perché davanti a te c’è solo il tuo capo che ti guarda serio.
Oppure sei in una via piena di gente che non si preoccupa di te, ma tu temi che succeda qualcosa; non sai cosa, ma sicuramente è terribile.
Il cuore comincia a battere all’impazzata, respiri a fatica, senti brividi, vampate di calore, ti tremano le gambe.
Possono essere queste le conseguenze di un trauma psicologico.Le conseguenze di un trauma psicologico

Cosa avviene dopo un trauma psicologico?

La prima reazione è di sconcerto, di paura. Come è potuto succedere?
Cerchi di reagire, di lottare, di fuggire.
Pensa ad un’aggressione, ad una violenza. Lotti, ti dimeni, cerchi di difenderti.
Magari non ci riesci, perché l’aggressore è più forte e i tuoi sforzi sono inutili.
Non riesci a liberarti e devi subire le conseguenze fisiche, ti senti impotente.
Questa è anche la sensazione che provi di fronte ad un disastro naturale, di fronte al quale nessuna forza umana può bastare. Come difenderti da un terremoto, da un’alluvione, da un incendio?
Puoi solo scappare, se ce la fai.
Anche una malattia inguaribile ti può causare lo stesso senso di sopraffazione, ti senti indifendibile.
Identiche emozioni può provare una bambina o un bambino sempre sotto rimprovero, critica o presi a botte.
Cercherai conforto e aiuto, una parola buona, chi ti asciuga una lacrima.
Se trovi tutto ciò, è un primo passo positivo.
Poi cominci a riflettere su quello che è successo e magari capisci che non è colpa tua, che hai fatto tutto quello che potevi.
Questo è un altro momento importante per evitare le conseguenze del trauma psicologico.
Dopodiché vai a dormire. Il sonno e i sogni sono importantissimi. Sono il tempo della rielaborazione di quello che è successo.
Il tuo cervello rimette a posto i collegamenti, cancella tutto quello che non serve e connette le esperienze dolorose con le tue risorse e altri eventi positivi.
Non a caso un’espressione tipica è: dormici su.
Per questo è molto importante il sonno; i suoi disturbi mettono in pericolo la rielaborazione di un trauma.
Quindi, se tutto va bene, in qualche ora o giorno o settimana, le cose vanno al loro posto e il trauma psicologico non ha conseguenze rilevanti.
Ma se questo non succede?
Se non ti danno conforto e rassicurazione?
Se rimugini sulle tue colpe e sulla tua vergogna?
Se non dormi bene?
Può succedere allora che il trauma psicologico con le sue conseguenze resti bloccato nella tua mente.attacchi di panico e trauma psicologico

Cosa sono i ricordi dolorosi non rielaborati?

A cavallo tra gli anni ‘800 e ‘900 Pierre Janet definì l’importanza dei traumi nei disturbi psichici.
Poi il suo insegnamento è stato come dimenticato, per riemergere dopo un centinaio di anni.
Adesso la convinzione dell’importanza dei traumi è di nuovo forte e la connessione con il malessere mentale è molto più chiara.
Le neuroscienze hanno dato corpo a questo pensiero.
Le memorie sono fisiche, le abbiamo “fotografate” con la risonanza magnetica, ad esempio, e con tutte le tecniche per visualizzare l’attività del cervello.
Esiste anche la dimostrazione che la psicoterapia efficace modifica questi ricordi, che diventano più accettabili collegati a risorse e a pensieri positivo.
Alcune aree della mente sono meno attive e altre sono più attive.
Il cervello ha bisogno di tempo per modificarsi, per riaversi dall’evento traumatico e per assorbire lo stress che si è scatenato.
Il tempo necessario per trovare un nuovo equilibrio è diverso per ogni persona.
Sono importanti le caratteristiche personali ma anche il momento in cui il trauma si svolge.
Questo è il motivo per cui nell’infanzia puoi percepire il trauma in maniera più violenta.
In quell’epoca la capacità di reazione è più bassa e ti serve un supporto maggiore, come è anche logico.
Percepisci il pericolo come più grande e minaccioso.
Inoltre, se la fonte della minaccia è proprio la persona che ti accudisce, questo ti spiazza completamente.
Immagina che tua madre o tuo padre ti picchi: non sai a chi rivolgerti, perché la fonte del pericolo è proprio la persona che dovrebbe aiutarti.infanzia trauma psicologico conseguenze

La trascuratezza nell’infanzia come trauma psicologico: conseguenze

Dall’infanzia e dall’adolescenza molte persone portano con sé ricordi piacevoli tranquillizzanti, ma non è sempre così.
C’è chi invece ha sentito umiliazioni scolastiche, atti di bullismo, trascuratezza, mancanza di amore, critica continua.
Alcuni genitori pensano che sia un buon sistema educativo quello basato
sulle percosse – si merita una bella sberla;
sul giudizio negativo – pensando sia uno stimolo;
o semplicemente non hanno la capacità di amare, perché non l’hanno imparata nelle loro famiglie.
In questo modo si tramanda di generazione in generazione una visione distorta.
Bisogna interrompere questo circolo vizioso.
Non pensi certo che sia giusto picchiare o aggredire qualcuno per far valere le tue ragioni. Perché dovrebbe invece valere per tua figlia o tuo figlio?
Criticare va bene, ma se lo fai continuamente nascerà la convinzione di avere qualcosa che non va davvero: non vado bene, sono incapace, non sono intelligente, non piaccio a nessuno, è colpa mia.
Queste sono le frasi che sento spesso ripetere da persone con bassa autostima, che si ripercuote sullo studio, sul lavoro, sulle relazioni.
Qualche volta la bassa autostima causa il perfezionismo, che è una fonte di stress in tutti i campi.
Ti senti sempre in competizione e perdente
nella scuola – non sono abbastanza capace, quindi devo fare di più,
con le colleghe e i colleghi – non riuscirò mai a emergere,
con altre persone sul piano sentimentale – nessuno mi amerà mai.
Quest’ultimo aspetto spesso provoca la paura continua del tradimento e una gelosia esagerata, che non si ferma neppure di fronte all’evidenza.
Qualche volta il tuo partner finisce per interrompere la relazione, per l’esasperazione che le continue liti e discussioni provocano.
Molto spesso bisogna cercare la causa di questi comportamenti nel passato, nell’infanzia e nell’adolescenza.Trascuratezza trauma psicologico conseguenze

Come uscire dalle conseguenze del trauma psicologico

Il processo naturale di rielaborazione del trauma psicologico è la regola.

Puoi pensare al trauma come a una ferita, che guarisce in modo naturale, si chiude e si rimargina. 

Se però la ferita è troppo larga e profonda, serve un aiuto: i punti di sutura.

Allo stesso modo, se il trauma psicologico è troppo forte o comunque non lo hai superato, potresti aver bisogno di aiuto.

La moderna psicoterapia può venire in tuo soccorso meglio, più facilmente e con maggiore velocità di un tempo.

È il disturbo post traumatico da stress, che ha vari aspetti e conseguenze:

  • attacchi di panico,
  • ansia,
  • stress,
  • incubi,
  • insonnia,
  • depressione

e così via.

Il metodo EMDR è tra le terapie più efficaci, in base ai recenti studi, come tutti quelli che trovi citati in fondo all’articolo.

Alla base degli attacchi di panico c’è molto spesso un trauma psicologico, che devi rielaborare.

Se non ti è riuscito grazie al sistema naturale di autoguarigione, hai bisogno di un aiuto.

Non sono i farmaci la soluzione, soprattutto se non sono accompagnati da una psicoterapia.

Il metodo EMDR è in effetti la rielaborazione accelerata dei ricordi traumatici, grazie alla stimolazione bilaterale, in genere visiva, con i movimenti oculari.

Ma anche uditiva, con impulsi sonori rapidi nelle due orecchie o tattile, con piccoli colpi sulle ginocchia.

Puoi accedere al metodo EMDR anche online, con dei software dedicati. Tutti i sistemi di stimolazione sono disponibili anche a distanza.Metodo EMDR contro le conseguenze di un trauma psicologico

Come capire se un trauma psicologico ha conseguenze nel tuo animo?

Puoi fare questo semplice esercizio:
ritorna con la mente a quello che è successo o più in generale ad un ricordo che ti sembra davvero doloroso;
concentrati sull’immagine, sui suoni associati, sugli odori collegati, su tutto quello che ti viene in mente, pensando a quel fatto;
nota si ti arrivano pensieri, giudizi, convinzioni di qualsiasi genere;
sono negativi o positivi? Cosa pensi di te riguardando quel ricordo, come se fosse un film?
Osserva l’emozione che sale dentro di te, osservala e basta. Che tipo di emozione è?
Provi disturbo? Misuralo su una scala da 0 a 10, dove 0 rappresenta la calma assolute e 10 il massimo stress che hai mai provato o che puoi immaginare.
Cosa succede nel tuo corpo? Cosa provi dal punto di vista fisico?
L’evento doloroso deve essere accaduto da un certo tempo, ovviamente.
È chiaro che se hai subìto un’aggressione o un gravissimo incidente da poco tempo, è del tutto logico che provi ancora disturbo.
Dopo il trauma ti serve almeno un mese per recuperare. Se il disturbo è presente dopo circa 30 giorni, consideralo un campanello d’allarme.
Tanto più se il ricordo risale alla tua infanzia o alla tua adolescenza e tu ormai sei in età adulta.
Nell’esercizio che ti ho suggerito, se il disturbo è superiore a 3, dovresti consigliarti con un professionista competente, psicologo o psichiatra.
Non confondere disturbo e dolore. Se hai perduto una persona cara, proverai sempre dolore per questo lutto.
Allo stesso modo, in qualsiasi trauma psicologico le conseguenze sono dolorose anche dopo molto tempo, ma non devi provare disturbo fisico.
Come dice Clive Staples Lewis: “le difficoltà spesso preparano le persone normali a un destino straordinario.”

Bibliografia

Fernandez I. – Faretta E. : EMDR nel trattamento del disturbo di panico con agorafobia (in inglese)

Faretta E.: EMDR e terapia cognitivo-comportamentale nel trattamento del disturbo di panico: un confronto (in italiano)

Valiente-Gómez A. e altri: EMDR oltre il disturbo da stress post traumatico (in inglese)

 

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