L’organismo segue dei veri e propri programmi nella produzione di ormoni, in base alle situazioni e ai comportamenti. Come un sistema di regolazione
Vuoi sapere come funziona il programma dell’ansia? E perché puoi soffrire di attacchi di panico e ansia?
Quando sei in una condizione di ansia e di allarme, non fai molta attenzione al mondo esterno. Tutto il tuo comportamento ha lo scopo di eliminare lo stimolo stressante.
La concentrazione è tutta su di te.
Si attivano aree cerebrali specifiche e produci ormoni che alzano il livello di stress.
Sono gli stessi ormoni che provocano i sintomi di attacchi di panico e ansia e le aree coinvolte sono quelle che gli studi hanno visto in questi disturbi.
Detto in altre parole, ognuno di noi ha dei comportamenti programmati, il cui scopo è soprattutto quello di produrre benessere per sé.
Naturalmente anche la protezione dai pericoli ha una grandissima importanza. Attacchi di panico e ansia non sono altro che l’espressione di questo bisogno innato di difesa dal pericolo.
Non sempre riesci ad attivarli correttamente – in questo caso puoi stare male dal punto di vista psicologico – ma se lo fai, migliori la condizione psicofisica, ti rilassi e “ti senti bene”.
Indice dei contenuti
Occuparti degli altri riduce attacchi di panico e ansia
Occuparti degli altri come
- familiari,
- amici,
- persone che soffrono,
- ammalati oppure semplicemente di
- persone tristi e bisognose di affetto, ma anche di
- coloro che sono in difficoltà economica, se puoi
attiva alcune aree coinvolte nel comportamento materno e sociale.
In questo modo puoi bloccare il meccanismo che provoca attacchi di panico e ansia.
Anche occuparsi di un animale produce lo stesso effetto e oramai la Pet Therapy, la terapia con gli animali, è riconosciuta e sempre più proposta dove lo stato di ansia può essere elevato come ospedali o case di riposo.
Occuparsi di un cane o di un gatto può ottenere gli stessi effetti che occuparsi di una persona.
Per alcune persone può anzi essere la scelta migliore in quanto non richiede un impegno eccessivo che potrebbe essere anche fonte di stress.
Altri studi dimostrano che le persone che aiutano gli altri sono meno colpite da attacchi di panico e ansia.
Era già risaputo, come voce popolare, che aiutare gli altri ti aiuta, ma adesso ne hai una prova scientifica.
Numerosi studi si sono occupati di questo aspetto, giungendo a queste conclusioni.
In particolare, sulla rivista Psychosomatic Medicine dell’Università della California, è comparso uno studio con l’utilizzo di risonanze magnetiche funzionali.
Uno studio scientifico dimostra che aiutare gli altri riduce attacchi di panico e ansia
Alcune donne sono state sottoposte ad una prova nella quale dovevano interrompere uno stimolo fastidioso dei loro cari.
Quando le donne interrompevano lo stimolo fastidioso si attivavano ben 7 regioni del cervello relative
- alla socializzazione e
- al sentimento di protezione tipico delle madri,
- si abbassava l’attività delle zone cerebrali collegate ad attacchidi panico e ansia.
Il loro livello di ansia si riduceva e ne ricavavano un evidente beneficio.
L’esperimento era particolarmente singolare, poiché le donne potevano interrompere delle spiacevoli piccole scosse elettriche a cui un ragazzo era sottoposto.
Non erano obbligate a farlo, sceglievano liberamente.
I ricercatori le osservavano con la risonanza magnetica. Quando le donne premevano il bottone per dare sollievo al giovane:
- si attivavano le zone del cervello correlate al senso materno e
- si abbassavaquella legata ad attacchi di panico e ansia.
L’effetto su se stessi dell’aiuto agli altri
Anche le persone che offrono il proprio sostegno ad altri, ad esempio in attività di assistenza o volontariato, traggono gli stessi benefici.
Riescono in questo modo ad allentare la propria tensione e a diminuire le emozioni legate ad attacchi di panico e ansia.
La stessa dinamica c’è spesso anche tra medici/infermieri e pazienti, o anche solo in chi dà soccorso a qualcuno.
Cosa fanno allora le persone che offrono il loro aiuto agli altri?
Gratificano loro stesse con l’attivazione di programmi neuroendocrini specifici antagonisti di quelli tipici dello stress.
Relazioni sociali positive, nelle quali ti senti di aiuto e sostegno alle persone a te vicine, sono la strada maestra per la riduzione di attacchi di panico e ansia e
delle loro conseguenze.
Logoterapia e tecniche di rilassamento
Anche le tecniche di rilassamento più conosciute, come training autogeno e meditazione, attivano aree simili e diminuiscono il circolo vizioso di attacchi di panico e ansia.
Il volontariato, la cura degli animali domestici, in generale aiutare gli altri e tecniche di rilassamento possono quindi ben collaborare al fine di ottenere un benessere psico-fisico.
Curare attività di volontariato, occupare la tua vita aiutando gli altri, oltre ad essere ottime cose per la società, ti fanno bene.
Si tratta dunque di un’eccellente prevenzione per attacchi di panico e ansia, come puoi leggere in questo articolo.
Ma anche il disturbo di panico, come puoi vedere in quest’altro articolo e il disturbo d’ansia generalizzato.
Ancora più in generale, se senti che il tuo lavoro è utile al mondo e migliora la vita del tuo prossimo, affrontarlo ti gratificherà.
Essere soddisfatti della propria vita e di quello che si fa è la strada maestra per ridurre i disturbi provocati da attacchi di panico e ansia.
Anche se svolgi compiti che pensi poco gratificanti, trovare il modo di sentirti utile ti farà provare maggiore gratificazione e ti sarà di grande beneficio.
Medico psicoterapeuta. Mi occupo da oltre 30 anni di attacchi di panico e di terapia del trauma psicologico.
Soprattutto aiuto le persone a migliorare la loro vita.
